oh mio caro lato oscuro.

Eh si… perché in effetti il lato oscuro ha il suo fascino. Non posso negarlo.

Vi giuro che qua a Treviso c’è un ragazzo (ormai è diventato un uomo che avrà superato i 45 anni) che, da quando io ero ancora una ragazzina, se ne va in giro completamente vestito e truccato come se fosse il cantante dei Cure. Dai capelli, fino alle zeppe. Sempre così. Tutti i giorni della sua vita. tutte le stagioni dell’anno. Da più o meno 15 anni. Da quando ascoltare i Cure era considerato figo e alternativo.

(Appello personale: mio caro, nella remota e inverosimile possibilità che tu stia leggendo questo post, voglio farti un appello e dirti che una parte di me ti ha sempre segretamente amato, so che preferisci le “suicide girl” come genere, ma se un giorno vorrai provare qualcosa di diverso sono qui per te. Ti aspetto, segretamente tua, Irene.)

Il bello e dannato. L’uomo immerso nelle tenebre, che va in giro avvolto nel suo mantello di spleen. Terribilmente affascinante nel suo tormentato malessere. Un sogno erotico e malsano di molte…

Ci sono anche certe tipe così. Ma hanno una carica tenebrosa differente. Per lo più sono pazze o poetesse. Non sembrano aggirarsi per le vie della città come dei principi oscuri. Sembrano più delle ninfe fragili e sperdute, tutte da proteggere, accudire e consolare.

Il sogno erotico e malsano di molti…

Dopo questa breve e insignificante analisi di quelli che in realtà sono degli archetipi collettivi che ognuno di noi ha dentro di sé veniamo al discorso semiserio sulla natura affascinante del Male.

Sì perché il male è affascinante e soprattutto seducente.

E proprio come un pretino viene tentato nell’intimità della sua cella da pensieri “impuri”, mentre lui vuole solo morire in Dio, anch’io sono stata spesso tentata dal Diavolo. Molte, molte, molte, molte volte. Come tutti del resto. E io ho ceduto altrettante molte, molte e molte volte!

A volte devo essere sincera è stato fantastico cedere. Non mi ricordo più chi è che diceva che l’inferno era molto più divertente del paradiso. Forse quel pazzo di Osho. Pazzo in senso buono ovviamente. Nell’inferno c’è la vita. Ci sono tutti i cantanti, gli attori, produttori, musicisti, mafiosi, ci sono le Jaguar, le Rover le Tesla, il cibo fritto e le vacanze in Thailandia. In paradiso ci sono l’insalata, vestiti di canapa, rossetti biologici che formano i grumi sulle labbra e uno schieramento di cittadini tiepidi, brave persone che pagano le tasse con costanza e onestà.

Dove vorreste andare voi se poteste scegliere?

Andiamo…. seriamente: a fare festini all’inferno insieme a Leonardo di Caprio, Jonny Depp e Charlize Theron o a mangiare vegano in paradiso con Maria Teresa di Calcutta?

Osho ce l’aveva a morte con la repressione. E aveva ragione. L’uomo occidentale (non conosco gli orientali…) vive una vita FALSA. Siamo convinti di fare del bene e di essere tutti santi. Siamo tutti delle brave persone oneste perché rispettiamo le regole, ci mettiamo la mascherina, igienizziamo le mani, paghiamo le tesse, diciamo sempre la “verità”, a volte ci illudiamo di combattere qualche buona causa. Siamo femministi e difendiamo i diritti delle minoranze.

Quando andiamo al gabinetto, e facciamo la cacca, un po’ ci da fastidio.

Nel mentre, pensiamo ad altro o vaghiamo con la fantasia davanti al cell, per ovviare all’imbarazzo di essere ancora costretti a sopperire a questa disdicievole necessità.

Leggiamo una rivista o facciamo esercizi di presenza nel mentre, per nobilitare il più possibile l’atto. Vogliamo renderlo il più civile possibile. Ho visto qualcuno (non vi racconterò mai le circostanze del fatto) che mentre faceva la cacca tirava l’acqua DURANTE le spinte pelviche, e prima ancora di tirarsi sù le braghe, per non sentirne l’odore.

Questa miei cari fratelli e sorelle è follia.

Io sono un essere umano. E non solo faccio la cacca. Ma a volte ho pure dei pensieri che dio solo sa. La prostituzione ha molti volti, non significa solo mettersi i tacchi e scendere in strada. Quella in fondo è la forma più esplicita e anche la più nobile. Ci prostituiamo tutte le volte che in noi c’è una divisione, e compiamo una scelta tifando per un’io piuttosto che per un’altro… c’è una subpersonalità alla guida della vostra auto e voi non ve ne siete nemmeno accorti. Tutte le volte che tradisco la mia integrità, che non sto con me, non sono IO al centro della mia vita, sto imbandendo (imbandendo?! bah…) una tavolata e aprendo la porta al Re dell’Inferno. Il quale si sente autorizzato e giustamente, inizia a comandare. Come le leggende e nelle antiche tradizioni popolari dicono: il demonio non entra, ne non lo si invita ad entrare.

E noi lo invitiamo più spesso di quello che crediamo.

Ma io aggiungerei, E MENO MALE!

Altrimenti ndo sta er divertimento in sta vita?!

Non vorrei essere fraintesa, non sto spingendo nessuno a lasciarsi andare agli impulsi, ad assecondare i propri bassi istinti a fare un video con Marilyn Manson (no questo sì… anzi se qualcuno ha contatti, prego li fornisca in pvt).

Qui non sto in realtà neanche parlando di vere tentazioni, perché per essere tentato da Sua Oscurità, devo essere qualcuno. Altrimenti, chi viene a tentare l’Oscuro Signore? Chesssifa? Eh… La maggior parte della gente non cede al lato oscuro, semplicemente dorme profondamente. E’ in coma. Vive per inerzia. E si fa possedere da qualcuno/qualcosa di più furbo di lui che si mette alla guida della “macchina”.

Ma chi compie un lavoro di interiore sa che il lato oscuro, le mie ferite, i miei bisogni, le miei oscurità, sono l’ingresso per il maligno e vanno amate. Lo so che sembra un ovvietà detta così.

Il fascino del male è un fascino seduttivo, come dicevo all’inizio di questo post. Nella mia esperienza per sperimentare la seduzione del male, devo essere presente a me stessa e in una certa misura, sveglia. Lo so che speravate di scamparvela semplicemente stando presenti e facendo i bravi in meditazione perenne e mangiando vegan, e invece no. Tiè.

Dicevo, nella beneaugurata e già salvifica situazione in cui io sia presente a me stessa e mi accorga che il maligno sta sussurrando sensualmente al mio orecchio, non mi devo reprimere, non devo resistere o peggio rimuovere l’esperienza il più in fretta possibile, a mo’ di pretino in cella che chiude gl’occhi davanti alla visione di una donna nuda; perché più mi reprimo, meno conoscerò questi lati di me, e meno mi conosco più rallento il mio percorso di risveglio. Inoltre, lo sa bene chi resiste a una violenta passione, magari extraconiugale, più “resisto” e mi freno più quella cosa diventa GIGANTESCA.

Mentre invece se la accolgo, ne parlo con la mia compagna e cerco di vivermela con serenità e consapevolezza, più la cosa assumerà le forme che gli spettano realmente e lascerà spazio al messaggio sottostante che cela quell’esperienza.

Il mio dark side è MIO e lo gestisco IO! Non è SEPARATO da me, lo devo GUARDARE e AMARE come amerei un figlio. Il mio Dark Side (daje con sto inglese) sono IO, aldilà di tutti i tomi di demonologia che posso leggere, e di tutte varie tipologie di razze aliene che mi possono addurre, io non sono separata dalle mie creazioni!

In ultima analisi io sono il diavolo!

Esempio facile:

Qual’è la parte di voi, mettiamo del vostro fisico, che preferite?

La mia è la bocca. Bene io so di non essere la mia bocca, eppure è mia, ma non mi passa per la testa di resistere alla mia bocca, di chiuderla in un cassetto e di dimenticarmi che esista. La bocca sta con me, sempre. L’ho creata io (con il gentile sostegno di mamma e papà)!

Vado a fare la spesa e la mia bocca è lì, con me, sta buona e tranquilla lì. Vado al lavoro e lei è lì. Accompagno il cane a fare passeggiatina e ci vado anche con la bocca. Non cerco di estirparmela, di pomparmela, di maltrattarmela, di fare finta di non averla, di non considerala, di analizzarla, di forzarla, di crocifiggerla o di lasciarmi totalmente possedere dalla mia bocca, o peggio ancora non cerco di atteggiarmi a qualcuno che la bocca l’ha trascesa e parla e bacia solo con il corpo di gloria. Sarei da ricovero coatto! Se conosceste qualcuno così non penso che gli affidereste i vostri figli ecco…

Stare con me stessa sempre è un atto d’amore e accedere alla dimensione creativa dell’Essere è il miglior esorcismo.

con amore,

Irene.

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